5 febbraio 2013

il cavallo trascurato

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Il cavallo trascurato

C'era una volta un uomo che viveva in un'oasi in mezzo al deserto e aveva un bellissimo cavallo. Lo aveva portato a caccia e in battaglia, e aveva sempre distanziato ogni altro cavaliere. Cavalcasse di giorno o di notte, il suo cavallo non zoppicava mai e non era mai stanco. Ma l'uomo trascurava il suo cavallo. Non si preoccupava mai di pulirlo e lavarlo, di strigliarlo, abbeverarlo e nutrirlo. Se doveva recarsi in qualche posto, gli metteva la sella e le briglie, gli montava in groppa e partiva. All'arrivo gli toglieva le briglie e lasciava che il cavallo trovasse la pastura e si togliesse la sete da solo. Un giorno scoppiò la guerra e, come gli altri della sua tribú, l'uomo andò a combattere col suo cavallo. Combatté coraggiosamente, ma il nemico li soverchiava col numero e alla fine l'uomo e i suoi amici dovettero fuggire. L'uomo incitava il suo cavallo, tirava le briglie, lo spronava e batteva con la frusta. Ma il cavallo adesso era magro, debole e malato, perché il padrone lo aveva trascurato cosí a lungo, e ben presto non poté piú correre. Vennero circondati dai nemici, il cavallo venne preso e l'uomo fatto prigioniero. Il cavallo trovò un nuovo padrone e, dopo un po', il prigioniero venne venduto come schiavo. Lo acquistò un ricco, lo stesso che aveva già comprato il cavallo. Il padrone dello schiavo aveva parecchi bei cavalli, ognuno dei quali era curato da uno schiavo diverso. Per una singolare coincidenza, il prigioniero venne assegnato al suo antico cavallo. Doveva strigliarlo, lavarlo, dargli l'acqua e il cibo, insomma prendersi cura di lui come non aveva mai fatto prima. Se avesse dimenticato la piú piccola cosa sarebbe stato crudelmente punito dal suo padrone. Il cavallo ingrassò di nuovo e riprese le forze. Un giorno, mentre gli stava dando l'avena, il cavallo nitrí e disse: – Padrone mio, desideri la libertà? Lo schiavo rimase stupefatto, ma rispose: – Certamente, ma come? Il cavallo nitrí di nuovo e gli disse: – Saltami sul dorso, afferrati alla mia criniera e non aver paura! Lo schiavo obbedí, saltò sul dorso del cavallo, si aggrappò alla sua criniera e il destriero corse via come il vento. E sebbene una intera schiera di cavalli e cavalieri li inseguisse, riuscirono a scappare. L'uomo tornò a casa dai suoi figli, vivo e vegeto, e appena saltò a terra davanti alla sua tenda il cavallo gli disse – Padrone mio, hai visto quel che è capitato: ricordatelo bene! Se tu mi avessi curato sempre come hai fatto in schiavitú, non saresti mai stato fatto prigioniero! 
Cosí l'uomo imparò ad aver cura del suo cavallo

 Autore: Lucia Scuderi

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