5 agosto 2014

Alla Gardata (Mandello)

Un'altra bella passeggiata sulle nostre montagne lecchesi 
partendo da Rongio (frazione di Mandello del Lario)
in un paio d'ore, Mario ed io, abbiamo raggiunto a quota 1040 questo antico nascondiglio partigiano (oggi chiuso)
la prima parte del sentiero si snoda su di una mulattiera in leggerissima salita
accompagnati dal rumore delle acque del torrente che sentiamo scorrere impetuose


alla nostra destra, arroccata su di uno sperone la chiesa di S. Maria 
Sotto di noi Mandello e il lago

dopo un'ora di cammino raggiungiamo il vecchio ponte di ferro
dove è possibile ammirare le marmitte dei giganti
percorrendo un tratto del piccolo sentiero che dal ponte sale sulla destra
 ci si può portare a livello del torrente



tornati sul sentiero principale ,dopo circa dieci minuti di salita raggiungiamo la "Grotta dell'acqua bianca"
una caverna lunga 175 metri e larga 50, purtroppo non abbiamo portato niente che possa fare luce, già dopo poche decine di metri il buio è totale e siamo costretti a tornare fuori





Riprendiamo la salita , ora il sentiero è costeggiato da muretti a secco
 e con brevi tornanti sale velocemente di quota
finalmente dopo altri 40 minuti di cammino vediamo sopra di noi il rifugio
un posto fuori dal mondo dove regna un silenzio totale
qui ci fermiamo e consumiamo il nostro pranzo al sacco
mentre ci riposavamo al sole, una curiosa farfalla, per niente intimorita dalla nostra presenza ,ci ha allietato con la sua compagnia
 io adoro le farfalle  e questo momento che Mario ha fotografato
 e stato per me come ricevere un bellissimo regalo 
in questo posto così bello,nell'ultima guerra,trovò rifugio il comandante Galdino Pini con 20 uomini della brigata "i cacciatori delle Grigne" ma nell'autunno del 1944 ,durante i rastrellamenti , venne dato alle fiamme fortunatamente i partigiani,avvisati per tempo, riuscirono a fuggire e non ci furono vittime
qui oggi regna la pace e il silenzio
rimaniamo un paio d'ore a contemplare questa splendida natura solitaria 
poi verso le 16,00 riprendiamo il cammino e torniamo a valle

Faccio mie le parole di Vanligt
e auguro a tutti 
BUONE VACANZE!
Gio


Amo sentire il vento tra i capelli, sulla pelle, come una carezza. In giorni d’estate come questo, dopo aver camminato per ore sotto al sole di giornate roventi, il vento lo vedo come un generoso amico che offre una mano per dar tregua al corpo stanco. .... Ti fermi, ascolti, senti il vento sulla pelle, il corpo si ristora, la brezza.. l’avverti chiaramente, la mente si rilassa.
Sono tutti buoni presupposti affinchè questa sia 
"una buona giornata"

 tratto da "Mai troppo folli"
Anton Vanligt,

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