....il mio angolo di creatività... pensieri... arte ...luoghi ...ricordi ... passando ogni tanto a vedere cosa c'è nel forno di Mario
29 luglio 2015
28 luglio 2015
Vasco
Quindici anni d'affetto... di sguardi ... di carezze ... di fusa
...oggi un grande vuoto ...
il dolore pesa come un macigno
sei stato un'amico dolcissimo
la tua presenza semplice e silenziosa
rasserenava la nostra casa
Ti abbiamo voluto tanto bene ....e tu ci hai sempre teneramente ricambiato
anche nella vecchiaia e nella malattia ci hai insegnato tanto.
Con immensa tristezza ci siamo dovuti salutare per sempre
da ieri una nuova e soffice nuvoletta bianca solletica il cielo
Ciao Vasco !
Gio
24 luglio 2015
Fermacapelli fiorito . . . . . . . . . in maglina riciclata
per raccogliere i capelli che in questi giorni di grande caldo lasciati sciolti diventano impossibili da sopportare e così, da un avanzo di maglina di cotone grezzo color ecru ho tagliato una striscia lunga circa un metro e alta 12 cm
piegata a metà e dopo aver passato una gugliata di filo l'ho arricciata e avvolta a spirale
sempre dalla stessa maglina, disfando la trama ho ottenuto questa piccola nappina
che con la colla a caldo l'ho incollato all'interno del fiore
sempre dalla stessa maglia ho ritagliato un tondo da 6 cm di diametro
con la colla a caldol'ho incollato a una barretta
in fine sul tondo ho incollato il mio fiore
alla prossima
Gio
21 luglio 2015
Crostata di albicocche pesche e banane
Non so perchè ......
ma la ricetta di questa torta giace nelle bozze già da un po'.
invece la torta è sparita subito
Una crostata classica, dove qualsiasi frutto ci sta bene ...
noi al momento avevamo in casa questi
INGREDIENTI
FROLLA:
farina "00". g.400
burro g.250
zucchero velo g.160
tuorli g.70(4)
lievito x dolci 1cc.
sale 1 pizzico
limone scorza gratt.
CREMA PASTICCERA
300 ml di latte
4 tuorli
85 g di zucchero
30 g di amido di mais
aroma di vaniglia
PER LA COPERTURA
4 albicocche
2 banane
1 pesca
1 pesca
gelatina
Preparazione
Mischiare la farina con lo zucchero, i tuorli, il sale, la scorza di limone e il burro ammorbidito a pezzi , impastare velocemente , formare
una palla e mettere in frigorifero per almeno mezz'ora.Stendere la pasta frolla in una tortiera , mettere sopra l'impasto (bucherellato con la forchetta )un foglio di alluminio con dei legumi secchi e cuocere x 25 minuti a 180 gradi,togliere i legumi e cuocere altri 10 minuti .
per la crema pasticcera
portare ad ebollizione il latte con la vanillina
in una ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero ,unire l'amido di mais, incorporare il latte e rimettere sul fuoco basso fino
a che la crema si addensa
tagliare la frutta a pezzi, livellare la crema sopra il guscio di pasta frolla, disporre la frutta a piacere, spennellare con la gelatina
riporre in frigorifero fino al momento di servire
Mi è tornato in mente perchè non l'avevo publicata ....
Mario non era soddisfatto della decorazione e secondo lui la frutta era un po' disordinata nella disposizione .....e che sarà mai !!!
Qui nessuno mangia con il righello in mano...
un'altra cosa mi ricordo....
era buonissima.
un'altra cosa mi ricordo....
era buonissima.
Grazie Mario
Gio
17 luglio 2015
Cosa conta?
Non molto.
Davvero non molto conta.
Alla fine della giornata,
se hai sorriso più di quanto sei stato accigliato,
se hai riso più di quanto hai pianto,
se hai detto alla tua famiglia e ai tuoi amici che li ami,
se ti sei divertito parecchio facendo quello che fai per vivere,
allora è stata una buona giornata.
Larry Winget
buon fine settimana
Gio
14 luglio 2015
Vecchia camicia . . . . . . . . . . . . nuova bordura all'uncinetto
lavorata sul bordo della spighetta che decorava il vecchio scollo della camicia
ho lavorato i due lati separatamente seguendo questo schema
che ho solo leggermente modificato aggiungendo
una riga a zig-zag e rifinito a punto gambero
ho aggiunto anche questo piccolo trapezio fatto a punto basso
per ridimensionare la scollatura
alla prossima
Gio
11 luglio 2015
Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte....
.....i luoghi del cuore....
Situata nel comune di Camogli, nella baia omonima, all'interno del parco terrestre e marino del Monte di Portofino. L'abbazia è dedicata a san Fruttuoso di Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, le cui ceneri sono conservate presso l'abbazia, dove sarebbero state traslate a seguito dell'invasione araba della Penisola Iberica. L'abbazia non è raggiungibile da alcuna arteria stradale, ma vi si può accedere soltanto via mare o percorrendo uno scosceso sentiero che scende dal monte di Portofino che domina il Golfo Paradiso. Nella sua baia è collocata la celebre statua del Cristo degli abissi. Dal 1983 l'abbazia fa parte dei beni architettonici del Fondo per l'Ambiente Italiano, grazie alla donazione dei proprietari Frank e Orietta Pogson Doria Pamphilj. L'abbazia sorse alla metà del X secolo ad opera di monaci greci e fu ricostruita tra la fine del secolo e l'inizio dell'XI per volere d iAdelaide di Borgogna, vedova dell'imperatore Ottone I. Nello stesso secolo passò ai monaci benedettini e fu ingrandita nel XII con l'aggiunta di un piano. Nel XIII secolo vi fu aggiunto il corpo edilizio con loggiato verso il mare, ad opera della famiglia genovese dei Doria, che utilizzò una sala dell'abbazia per le proprie sepolture. Il chiostro superiore fu ricostruito nel XVI secolo per volontà di Andrea Doria, mentre nel 1562 fu costruito il torrione di avvistamento quadrato che tuttora domina la baia. L'abbazia fu in seguito abbandonata e utilizzata come abitazione. Nel 1933 fu restaurata dallo stato e nel 1983 i Doria Pamphilidonarono gli edifici e i terreni al Fondo per l'Ambiente Italiano.La chiesa "pubblica" fu ricavata alzando l'edificio medioevale soltanto dopo l'abbandono dell'abbazia da parte dei monaci. L'altare maggiore racchiude un piccolo cofano argenteo che racchiude le reliquie dei martiri Fruttuoso, Augurio ed Eulogio. Alla chiesa medioevale (detta "monastica") si accede dall'antica sacrestia, ricavata nella sopraelevazione del XVI secolo. Una stanza absidata è usata come cappella. L'edificio è costituito da due parti di cui uno posto anteriormente doveva servire probabilmente da coro per i monaci. Gli intonaci e la pavimentazione sono del X secolo mentre la cripta posta sul fondo, che doveva accogliere le spoglie di abati o nobili Doria, è del XIII secolo. L'abside, ricavata a ridosso della roccia, la cupola medio bizantina decorata con diciassette preziose arcatelle in pietra del monte e la grande torre nolare ottagonale costituiscono i motivi di maggiore interesse sotto l'aspetto architettonico dell'intero complesso, il cui tetto è rifinito da coperture in ardesia.
Siediti ai bordi dell’aurora,
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte,
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente,
per te canterà l’usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio,
Dio ti parlerà.
Swami Vivekananda
Buo W.E.
Gio
8 luglio 2015
Iscriviti a:
Post (Atom)